Quando almeno due consumatori di energia da fonte rinnovabile, agiscono collettivamente all’interno dello stesso edificio, possono formare un gruppo di autoconsumo collettivo per produrre, consumare, immagazzinare e vendere l’energia prodotta da un impianto.
Il condominio rappresenta quindi una grande opportunità per cogliere i benefici degli incentivi dell’autoconsumo collettivo e iniziare a autoprodurre energia rinnovabile e condivisa, grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico di tipo condominiale.
Grazie alla configurazione dell’autoconsumo collettivo, infatti, la realizzazione di un impianto fotovoltaico di tipo condominiale, risulta oggi un’opportunità di grande convenienza: l’energia generata, può essere condivisa tra le abitazioni dei singoli condomini, generando benefici economici per tutti. Inoltre sono previsti incentivi e detrazioni fiscali: per tutta l’energia che viene autoconsumata collettivamente, è previsto un incentivo per 20 anni erogato dal GSE, al quale si aggiunge la compensazione degli oneri non goduti (sempre in merito all’energia autoconsumata). Per quanto riguarda invece la quota di energia immessa in rete, essa viene riconosciuta con le tariffe stabilite dal ritiro dedicato (RID).
PMI industriali e agricole, centri commerciali, condomini industriali, artigianali e residenziali, Comuni.
Le tariffe incentivanti prevedono una tariffa premio per 20 anni, oltre alla quale si aggiungono il corrispettivo unitario di autoconsumo e la remunerazione per l’energia immessa in rete. Nel caso di installazione di un impianto solare fino a 20 kw su un condominio sarà possibile valutare anche l’accesso al superbonus del 110.
Risparmio in bolletta e valorizzazione dell’energia prodotta attraverso gli incentivi statali.
Si procede innanzitutto a uno studio di fattibilità che individui un’idea precisa di progetto che definisca caratteristiche, superfici ed aree per gli impianti, modello, costi e risultati attesi, calandoli nel contesto territoriale locale.
Nell’ambito dell’area individuata, si identificano i soggetti interessati, definendo i ruoli fra i partecipanti in modo da assicurare una buona gestione.
Si procede alla costituzione legale dell’ente giuridico cui farà capo l’autoconsumo collettivo, che si doterà di regolamenti per definire i rapporti interni e la redistribuzione degli incentivi. Importante la richiesta di attivazione sul portale del Gse.
Si realizzano uno o più impianti di energie rinnovabili condivisi (o si interviene su quelli esistenti per aumentarne la potenza), prestando attenzione agli incentivi esistenti.
Per autoconsumo si intende l’energica elettrica prodotta da un impianto a energia rinnovabile che non viene immessa nella rete di distribuzione, perché direttamente utilizzata nello stesso luogo in cui viene prodotta dal cliente finale.
E’ definito autoconsumo collettivo il consumo di un gruppo di almeno due auto consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente e si trovano nello stesso edificio o insieme di edifici che dispongono di un unico punto di connessione alla rete.