In Emilia Romagna e precisamente in provincia di Bologna già da molti anni è presente l’Unione Valli Reno Lavinio Samoggia, un ente sovralocale che ha permesso la cooperazione tra i Comuni perché lavorassero insieme al miglioramento del proprio territorio.
Recentemente i Comuni appartenenti all’Unione - Valsamoggia, Casalecchio di Reno, Zola Predosa, Monte San Pietro, Sasso Marconi - hanno deciso di compiere un passo in più verso la coesione e cooperazione sul territorio per riqualificarlo attraverso politiche e strategie comuni, l’obiettivo è la stesura del Piano Urbanistico Generale PUG.
Il progetto del documento strategico del PUG è stato redatto dal nostro team di professioni esperti che, attraverso un percorso di progettazione partecipata, hanno ascoltato le necessità dei Comuni riuscendo a trovare delle soluzioni condivise. La progettazione partecipata, è infatti un approccio grazie al quale vengono coinvolti gli attori interessati che insieme ragionano sulle prospettive arrivando a dei punti comuni e coerenti agli obiettivi di sviluppo dello stesso.
Per molti mesi, infatti, si sono svolti incontri, principalmente telematici, e tavoli di confronto su vari temi il cui obiettivo è stato predisporre un documento strategico propedeutico per il futuro PUG.
Gli incontri hanno portato a definire:
I drivers fanno da linee guida per ogni intervento ma non sono da interpretare in modo settoriale, infatti interagiscono tra di loro e le singole politiche così da portare a delle azioni specifiche per ogni Comune.
I drivers strategici riguardano la mitigazione degli impatti ambientali, la qualità ecologico ambientale, la creazione di uno spazio pubblico di qualità, la valorizzazione del paesaggio e l’ identità del territorio nonchè la sua attrattività e competitività. Fondamentale inoltre il ragionamento sulla governance, che vuole rafforzare il rapporto pubblico-privato e favorire la partecipazione e attivazione delle comunità locali.
Ogni driver ha delle declinazioni specifiche che sono le politiche attuative che verranno messe in pratica da ognuno secondo le proprie possibilità e prospettive.
Le politiche affrontano temi molto vari, per esempio: la tutela ambiente naturale e biodiversità, la rigenerazione urbana e contrasto al consumo di suolo, la transizione climatica e l’uso efficiente delle risorse, la tecnologie di produzione energetica da fonti rinnovabili, il miglioramento dell’accessibilità dei servizi, la necessità di avvalersi di sistemi produttivi all'avanguardia e l’accoglienza diffusa.
Le linee d’azione sono le specifiche declinazioni dell’interazione tra ogni politica e i drivers e verranno messe in pratica tramite azioni sinergiche e locali attuate da ogni comune in cooperazione con gli altri partecipanti al progetto.
Il risultato degli interventi sarà a lungo, medio o breve termine a seconda dei casi ma sicuramente tutto ciò non sarebbe stato possibile se i promotori dello stesso non avessero avuto la volontà di agire insieme cooperando e giungendo a soluzioni comuni e condivise grazie alla progettazione partecipata. Progettazione partecipata non significa semplificare il processo né il progetto in sé, anzi, spesso è molto complicato trovare dei punti di incontro e una visione comune e coerente tra soggetti diversi ma, se la necessità è agire mettendo in comune risorse, territorio e prospettive future, allora la cooperazione è il mezzo fondamentale per poter agire al di là del singolo comune, in un’ottica di visione sovralocale, in modo coerente e sostenibile.
Periodo: 2022