Anche il Comune di Busto Arsizio (VA) negli ultimi mesi si è attivato per la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile nel proprio territorio e noi di Weproject siamo stati incaricati di effettuare proprio lo studio di prefattibilità del progetto.
L’obbiettivo è quello di rendere il territorio del Comune energicamente indipendente e di andare verso la decarbonizzazione, favorendo l’utilizzo di energie rinnovabili che si basano sulle potenzialità del territorio stesso.
La situazione energetica attuale, legata alla difficoltà di reperimento dell’energia e alla crisi energetica, ha portato il Comune ad interessarsi per l’attivazione della Comunità Energetica Rinnovabile così da far fronte alle attuali problematiche.
Le Comunità Energetiche, infatti, sono progetti sostenibili che hanno ricadute positive sia sui membri della Comunità che sulla popolazione del territorio. Il fine, infatti è che i benefici erogati siano di tipo sia economico (incentivi per la Comunità Energetica e i suoi membri), che ambientale e sociale, così da rendere il progetto impattante sia relativamente alla questione del taglio delle emissioni nocive sia per la qualità della vita della popolazione.
Il Comune ha un ruolo fondamentale nell’attuazione di questa strategia, infatti, nella Comunità Energetica possono entrare a far parte molti soggetti sia pubblici che i privati ma, ad oggi, i finanziamenti vengono distribuiti solo alle Pubbliche Amministrazioni e perciò il fatto che l’iniziativa parta dal Comune è conveniente sia dal punto di vista economico che da quello strategico e di coordinamento del progetto.
La Regione Lombardia ha inoltre emesso la Manifestazione di Interesse regionale per le Comunità Energetiche e molti comuni, tra cui quello di Busto Arsizio, sono interessati ad aderirvi per poter accedere ai successivi bandi di contributo.
Il Comune di Busto Arsizio si è quindi proposto da soggetto trainante con il proposito di coinvolgere man mano altri soggetti locali, e ha chiesto il supporto del nostro team di esperti per realizzare lo studio di prefattibilità del progetto.
Il Comune presentava già alcuni edifici con impianti fotovoltaici, che concorrono nel calcolo della potenza complessiva della Comunità Energetica e nello studio di prefattibilità. È infatti possibile che entrino a far parte della Comunità Energetica anche impianti già esistenti nel limite del 30% della potenza complessiva della Comunità Energetica.
Abbiamo effettuato poi verifiche sulle risorse del territorio e, in base alle caratteristiche emerse, abbiamo stabilito che, sulle aree candidate all’installazione degli impianti fosse opportuno progettare degli impianti a energia solare.
Per effettuare lo studio di prefattibilità, è stato inoltre necessario prendere in considerazione il fabbisogno energetico degli edifici comunali relativi al Quartiere Sant’Anna di cui fanno parte alcuni degli edifici più energivori (Municipio, Polisportiva…) che entreranno a far parte della Comunità Energetica.
L’intento del Comune è quello di coinvolgere diversi soggetti del territorio, sia locali che sovralocali e anche privati e, in base alla totalità dei soggetti e edifici coinvolti viene definita la potenza complessiva dell’impianto così da servire energeticamente tutti i soggetti.
Il surplus di energia prodotta verrà utilizzata per fini sociali a beneficio di tutta la comunità, le possibilità sono moltissime: dalla creazione di colonnine per la ricarica di autoveicoli elettrici a disposizione della comunità, alla creazione di buoni per far fronte al caro energia per le famiglie più in difficoltà ma anche di servire energeticamente i quartieri dell’Edilizia Sociale, dove risiedono molte famiglie in condizioni di povertà energetica. Il guadagno dal ricavo della vendita del surplus di energia può anche essere utilizzato per ristrutturare edifici e infrastrutture di pubblica utilità come parchi pubblici, campi sportivi o biblioteche.
Il Comune di Busto Arsizio ha quindi ha deciso di intraprendere questa via in ottica di coinvolgimento di sempre più soggetti per arrivare a raggiungere l’indipendenza energetica green del territorio, questo però è solo un primo step di un processo molto più ampio, mettendo al centro il coinvolgimento si soggetti territoriali locali, sovralocali e soprattutto, sensibilizzando la comunità verso questi temi.
Periodo: 2022