Superare la frammentazione territoriale legata alle piccole realtà comunali è un obiettivo che passa attraverso la rivisitazione dei modelli di governance: la possibilità di agire su una scala sovralocale piuttosto che come singolo Comune è un valore aggiunto che porta però con sé l’esigenza di un confronto e una capacità di sintesi rispetto a temi di interesse comune.
Per questo motivo è necessario che le PA si approccino in un modo nuovo alle altre realtà presenti sul territorio e interessate ad investire su di esso, collaborando in vista della stesura di un Piano Strategico (PS) la cui elaborazione permette di definire azioni sinergiche per agire sul territorio con una visione sia locale che sovralocale.
Un esempio è il caso dell’Unione Valli Reno Lavinio Samoggia (realtà emiliana nella provincia di Bologna) e dei suoi 5 comuni (Casalecchio di Reno, Monte San Pietro, Sasso Marconi, Valsamoggia e Zola Predosa) che abbiamo supportato nella stesura del Piano Strategico attraverso un processo di progettazione partecipata.
Abbiamo declinato 5 Ambiti d’azione programmatici di interesse prioritario:
ai quali abbiamo aggiunto driver trasversali che fissano una cornice di riferimento comune a ciascun tema:
A partire da tali elementi prioritari è stato quindi possibile delineare una visione di sviluppo del territorio dell’Unione.
Abbiamo quindi impostato gli incontri (oltre alle plenarie, almeno due incontri per ogni ambito d’azione) per la stesura del Piano da marzo 2020 proseguiti fino a novembre dello stesso: in quest’arco di tempo si è svolto il confronto con i partecipanti, i referenti tecnici e i rappresentanti politici delle Amministrazioni comunali, gli enti, le associazioni e gli stakeholders per raggiungere obiettivi su un orizzonte di breve e medio - lungo periodo.
Lavorare durante l’emergenza sanitaria ha portato necessariamente ad organizzare gli incontri in modalità a distanza tramite conference-call, ciò ha però permesso di sperimentare nuovi modi di interagire, favorendo un approccio bottom-up e sviluppando così relazioni e interazioni tra i vari soggetti.
Abbiamo utilizzato strumenti innovativi, per esempio, la piattaforma Miro che ci ha permesso permette di analizzare, confrontarsi, e di gestire un percorso partecipato in maniera virtuale, definendo priorità, risultati e connessioni strategiche.
Per garantire l’allineamento delle attività è stata fondamentale la collaborazione con l’Ufficio di Piano dell’Unione, che si è occupato della fase di coordinamento mentre, al di fuori dell’Unione, è stata data particolare rilevanza al dialogo con il Coordinamento Tecnico del Piano Strategico Metropolitano di Bologna.
Un processo che ha portato all’elaborazione di un piano strategico, teso a lavorare su un orizzonte di medio – lungo periodo cogliendo le opportunità previste dalla nuova programmazione dei fondi 2021-2027.
Periodo: 2020