Diverse regioni italiane si stanno attivando per regolamentare le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) per far si che nei comuni si instauri il processo virtuoso di autoproduzione e consumo di energia rinnovabile a “km0”.
Regione Piemonte è stata la prima che, con la l.r. 12/2018 presenta la nascita delle CER Comunità Energetiche Rinnovabili come “comunità d’area” con un ruolo centrale esercitato dal Comune; su questa scia si sono attivate anche la Regione Emilia Romagna, seguita dalla Lombardia e dal Veneto.
Approfondiamo il tema dei bandi nazionali e regionali sulle CER nell'articolo "Tra innovazione e indipendenza energetica territoriale: la nuova prospettiva per le regioni italiane" che vi invitiamo a leggere.
La nuova prospettiva di creare dei territori energicamente indipendenti e sostenibili è entrata quindi è nell’interesse delle varie regioni e, grazie agli incentivi europei del PNRR che spingono verso questa direzione e verranno distribuiti tramite bandi regionali a discrezione della regione considerata, ora la prospettiva di innovazione e di territori a impatto zero può realizzarsi.
Possono entrare a far parte delle Comunità Energetiche Rinnovabili Enti locali, privati, aziende, imprese, associazioni e cittadini, che si riuniscono nella comunità e assumono una forma giuridica (associazione, cooperativa…) per autoprodurre e consumare energia da impianti di energia rinnovabile. Se vi interessa conoscere i passaggi per la creazione di una CER, abbiamo dedicato un articolo sul nostro blog che parla proprio di questo "5 passi per costruire una CER".
Abbiamo inoltre dedicato al tema delle CER diversi articoli che vi suggeriamo di leggere se interessati ad approfondire l’argomento alla sezione "Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) - Scopri cosa possiamo offrirti"
Il Veneto e le Comunità Energetiche Rinnovabili
In Veneto è l’esempio più recente di attivazione di questa nuova strategia per la coesione e sostenibilità territoriale infatti, il Consiglio Regionale ha approvato la Legge regionale del 5 luglio 2022 n. 16, per la promozione dell'istituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e di autoconsumatori di energia rinnovabile.
Che cosa comporta? In pratica questa legge promuove la creazione di reti sul territorio (smart grid) che producano e utilizzino energia rinnovabile a km0. Le reti sono delle vere e proprie comunità di autoproduzione e consumo energetico che, tramite un impianto e una rete di distribuzione comune, si dividono e utilizzano l’energia green prodotta, ricevendo rimborsi dal GSE. Gli autoconsumatori possono aggregarsi anche se facenti parte di una stessa palazzina o condominio, in tal caso hanno la possibilità di avere un impianto, spesso sul tetto dell’edificio, che può servire tutti gli utenti collegati alla stessa rete.
Non di rado viene prodotta dell’energia in più che, a seconda degli accordi interni alla Comunità, può essere rivenduta o immagazzinata in sistemi di stoccaggio, ma lo scopo non è il guadagno sull’energia prodotta in più bensì la transazione energetica e l’indipendenza energetica territoriale e da fonti fossili. Perciò le comunità energetiche sono tali solo se la quota di energia autoprodotta e autoconsumata arriva almeno al 60%, perché l’eventuale vendita dell’energia eccedente non deve essere la principale fonte di guadagno di nessun socio.
La Regione Veneto, inoltre, si impegna ad organizzare un tavolo per il risparmio energetico con lo scopo di coordinare i gruppi di autoconsumatori delle Comunità e studiare delle “buone pratiche” da prendere in considerazione per chi ne fa parte.
I finanziamenti previsti dalla legge sono 100 mila euro per il 2022, 250 mila euro per il 2023, la stessa somma è prevista anche per il 2024; gli incentivi serviranno per far fronte alle spese di partenza e per promuovere e aiutare le Comunità.
La Lombardia e la Comunità Energetiche Rinnovabili
Anche la Regione Lombardia sta spingendo gli Enti locali verso la prospettiva delle CER, la Legge regionale è stata approvata già il 16 febbraio 2022 e la Regione prevede di metter a disposizione 22 milioni di euro per la creazione delle CER.
La proposta è così strutturata: fino a dicembre del 2022 sarà possibile per tutti gli Enti locali predisporre e presentare un piano per la creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile nel proprio territorio.
Dopo la presentazione della proposta, se presenta le caratteristiche ritenute necessarie per il suo buon funzionamento, arriveranno i finanziamenti dalla Regione.
Abbiamo approfondito l’argomento nel seguente articolo "Regione Lombardia - L'iniziativa per le Comunità Energetiche Rinnovabili" che vi invitiamo a leggere
L’Emilia Romagna e le Comunità Energetiche Rinnovabili
La Regione Emilia Romagna è partita quasi subito, dopo il Piemonte, nella strutturazione del progetto delle CER. Ha individuato in Assemblea Legislativa il progetto di legge n. 5/2022 del 27 maggio “Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili (Cer) e degli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente” che individua le “azioni di sistema” per le CER e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
È anche prevista la costituzione di un Registro delle Comunità Energetiche per la supervisione del bilancio annuo che verrà presentato da ogni Comunità, inoltre si riunirà periodicamente un Tavolo Tecnico Permanente perché i principali organi, Enti, associazioni della Regione si confrontino e discutano di buone pratiche per le Comunità Energetiche.
Infine, la Regione prevede di finanziare ogni progetto meritevole ma vuole sostenere maggiormente quelli proposti da chi è in maggiore difficoltà economica, dal Terzo settore agli alloggi dell’Edilizia Residenziale Pubblica e le Aree Interne.