Le Green Communities, chiamate anche comunità “verdi”, sono comunità locali dei territori appartenenti alle aree interne e ai piccoli borghi che possono agire anche in forma associata e hanno l’obiettivo di riportare ricchezza e valore ai territori più isolati tramite un approccio place-based, strutturato in base alle caratteristiche e le peculiarità di ogni luogo, mettendo in risalto la sua impronta culturale e la tradizione.
Già nel 2016 il tema era oggetto di discussione anche in Italia, se ne parla infatti nella legge di stabilità del 2016, così è stata poi predisposta la Strategia Nazionale delle Green Communities.
Ad oggi, la prospettiva di creare coesione comunitaria e innovazione sostenibile tramite questa proposta è ancora più concreta.
Con gli incentivi provenienti dal PNRR, infatti - attraverso la missione 2 Investimento 3.2 - sono previsti 135 milioni di euro perché vengano sviluppate le prime 30 Green Communities anche in Italia (i primi 3 progetti pilota sono già partiti) in modo che i territori appartenenti alle aree più interne e i borghi isolati abbiano la possibilità di rinascere economicamente e socialmente sulla base delle proprie potenzialità e risorse.
Green communities e CER
Quando si tratta di Green Communities un tema centrale è quello del reperimento dell’energia e della sua produzione. Nella strategia Nazionale delle Green Communities, infatti, sono state dedicate due specifiche proprio ad approfondire questo aspetto, sono le seguenti:
- produzione di energia da fonti rinnovabili locali, quali i microimpianti idroelettrici, le biomasse, il biogas, l’eolico, la cogenerazione e il biometano;
- efficienza energetica e integrazione intelligente degli impianti e delle reti.
È bene ricordare che la Strategia Nazionale delle Green Communities non può essere intesa come un piano separato dagli altri possibili interventi o strategie da mettere in pratica sui territori che ne hanno bisogno.
La Strategia comune
Dal punto di vista della produzione di energia da fonti rinnovabili, infatti, la Strategia delle Green Communities è conciliabile con le ormai sempre più diffuse Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Le CER sono comunità formate da Enti pubblici, cittadini, associazioni o cooperative e privati cittadini che, creando appunto una comunità virtuale nel medesimo territorio, autoproducono e autoconsumano energia da fonti rinnovabili a impatto e km0.
Abbiamo dedicato una parte del sito al tema delle CER, argomento che ci sta molto a cuore: vi invitiamo ad approfondire l'argomento alla sezione "Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) - Scopri cosa possiamo offrirti".
Ecco perché creare una CER all’interno di una Green Community sembra quasi una scelta necessaria, infatti, i territori in cui le Green Communities nascono sono principalmente aree montuose e quindi per definizione ricche di materie prime e predisposti alla creazione di energie rinnovabili.
Prendiamo ad esempio l’energia solare o il biogas, l’energia eolica o quella derivante dall’idrico, sono tutte prodotte a partire da risorse di cui i territori montuosi appartenenti alle aree interne sono ricchi. Abbiamo dedicato un approfondimento alla Strategia Nazionale delle Green Communities nel nostro articolo "Le Green Communities: un modello virtuoso di rinascita territoriale e sociale" che vi consigliamo di leggere
La prospettiva dell’incontro tra le due strategie è assolutamente fattibile, è una scelta lungimirante e smart che potrebbe risolvere molti dei problemi legati alle aree interne. Ciò che serve è la volontà da parte delle istituzioni e degli attori presenti e agenti sul territorio di mettersi in gioco e creare una comunità tramite degli obiettivi comuni in chiave di sostenibilità e nel rispetto del territorio e delle sue risorse.