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Firmato l’Accordo di Partenariato 2021-2027

Micol Oggioni
Firmato l’Accordo di Partenariato 2021-2027

Il 19/07/2022 è stato ufficialmente siglato a Roma l’Accordo di Partenariato 2021-2027: il documento è stato firmato dal Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, e dalla commissaria europea per la Coesione e le Riforme, Elisa Ferreira. Con la firma si definisce la cornice strategica di riferimento per la programmazione della politica di coesione in Italia per il ciclo 2021-2027.

All’interno del nuovo ciclo di programmazione l’Italia potrà contare su un totale di 75,315 miliardi di euro di Fondi strutturali e di investimento, tra risorse europee e cofinanziamento nazionale. In particolare, le risorse in arrivo da Bruxelles saranno pari a 43,127 miliardi di euro, comprensive di quelle destinate al Fondo per la Transizione Giusta (Just Transition Fund - JTF) e alla Cooperazione Territoriale Europea (CTE).

Si tratta della cifra più alta mai assegnata al nostro Paese: circa il 22% in più rispetto alla programmazione 2014-2020, le risorse a disposizione crescono infatti di circa 10 miliardi

Per quanto riguarda le politiche di coesione europea, nel periodo 2021-2027, l'Italia riceverà dall'UE 42,7 miliardi di € per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale. Un'attenzione particolare sarà riservata alle regioni meridionali e meno sviluppate a cui andranno in totale quasi 48 miliardi di euro

Tra le novità del nuovo Accordo di Partenariato ci sono il PN Salute, l’estensione del PN Metro alle città medie del Mezzogiorno per la riqualificazione delle periferie, l'uso di fondi per l'assunzione di nuove professionalità nella pubblica amministrazione e la fortissima concentrazione di risorse sugli obiettivi della transizione ecologica e digitale. La strategia indirizza, infatti, i fondi verso interventi rivolti al conseguimento dei traguardi europei per un’economia climaticamente neutra (Green Deal) e per una società più giusta e inclusiva (Social Pillar), in coerenza con l’adesione all’Agenda ONU 2030 e con la Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile.

Questi principi intendono promuovere e sostenere l’accessibilità – fisica e digitale – dei territori, i contesti più fragili dal punto di vista socio-economico e geografico (aree marginali, periferie urbane, quartieri disagiati, aree di montagna, insulari, esposte a rischi naturali o in transizione industriale), le categorie e le persone più vulnerabili, la valorizzazione delle energie dei giovani e delle donne, il contrasto di ogni forma di discriminazione, la creazione di opportunità di lavoro di qualità.

Il nuovo ciclo prevede alcune modifiche nella classificazione delle singole regioni: vengono infatti considerate “in transizione” non solo l’Abruzzo, che si conferma in questa categoria, ma anche Umbria e Marche (precedentemente tra quelle “più sviluppate”). Le regioni “meno sviluppate” sono quelle rimanenti del Mezzogiorno (Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), mentre le “più sviluppate” comprendono quelle del Centro-Nord. Escludendo la quota riservata alla Cooperazione Territoriale Europea (CTE), le risorse europee e nazionali dei Fondi strutturali vengono così distribuite:

  • regioni più sviluppate: 23,882 miliardi di euro;
  • regioni in transizione: 3,612 miliardi di euro;
  • regioni meno sviluppate: 46,575 miliardi di euro.

Inoltre, all'interno dell'Accordo è prevista la pubblicazione di calendari annuali dei bandi e delle opportunità attesi per garantire una maggiore informazione, ampliare la platea dei beneficiari e assicurare maggiori certezze agli operatori (in particolare privati, anche senza scopo di lucro) sulle caratteristiche e le tempistiche delle misure in fase di attivazione.

In continuità con i cicli di programmazione precedenti, l’azione dei Fondi promuoverà la partecipazione delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile per l’elaborazione e l’attuazione di politiche e interventi.

Infine, il regolamento UE sulle disposizioni comuni ai Fondi per le politiche di coesione (FESR, FSE+, Fondo di Coesione, FEAMPA, JTF) individua cinque obiettivi strategici di policy da perseguire nel corso della programmazione 2021-2027, declinati nell’Accordo di Partenariato sulla base delle esigenze dell'italia:

  • un’Europa più intelligente;
  • un’Europa più verde;
  • un’Europa più connessa;
  • un’Europa più sociale e inclusiva;
  • un’Europa più vicina ai cittadini.

Le azioni promosse attraverso i Fondi europei saranno complementari rispetto a quelle finanziate con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e agli investimenti del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC): “per il nostro Paese si apre una enorme e straordinaria opportunità, grazie alla coincidenza temporale tra PNRR e il nuovo ciclo di programmazione, un’opportunità che non possiamo assolutamente sprecare” – ha commentato la Ministra Mara Carfagna.

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