Per la ripartenza economica e sociale delle aree più isolate e i piccoli borghi, finalmente è stata elaborata una strategia, il Piano Nazionale per la riqualificazione dei Piccoli Borghi e Piccoli Comuni.
Già il 16 maggio 2022 veniva pubblicato il Dpcm il cui argomento era la predisposizione del Piano Nazionale per la Riqualificazione dei Piccoli Comuni ma recentemente, il 19 luglio 2022, il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Cosa dice il Piano Nazionale per la Riqualificazione dei Piccoli Comuni
Redigere il Piano è stato possibile grazie alle risorse del Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni.
Viene così dichiarato che entro 90 giorni dalla pubblicazione del Dpcm nella Gazzetta, verranno definiti i bandi pubblici per la presentazione dei progetti da parte dei Comuni. I Comuni che hanno questa possibilità sono quelli che rientrano nella lista dei piccoli comuni, lista definita con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri già il 23 luglio 2021.
Il Piano verrà aggiornato con cadenza triennale in base alla disponibilità del Fondo per lo sviluppo strutturale.
Obiettivi del Piano per la riqualificazione dei Piccoli Borghi
In particolare, gli obiettivi principali del Piano sono:
- la tutela dei beni culturali e dell’ambiente
- la salvaguardia e gestione del rischio idrogeologico
- la rigenerazione e riqualificazione urbana dei centri storici
- la sicurezza delle infrastrutture stradali e scolastiche
- lo sviluppo economico e sociale tramite nuove attività produttive
Il fine è quello di permettere ai piccoli borghi che più sono stati trascurati e abbandonati a sé stessi negli ultimi decenni di riqualificare il proprio patrimonio storico e culturale, il paesaggio e, valorizzando le tradizioni, rilanciare l’economia per avviare la rinascita del territorio e della comunità.
Lo spopolamento di queste aree, la conseguente denatalità e aumento dell’età media delle comunità, la mancanza di digitalizzazione e forme di turismo non sostenibile, la mancanza di cura verso le risorse ecosistemiche presenti sono alcune delle criticità che, prima del Piano, la SNAI Strategia Nazionale delle Aree Interne, in vigore già dal 2013 e promossa dall’Agenzia di Coesione Territoriale, ha in parte tentato di risolvere, ma una sola strategia non è più sufficiente.
Perciò è stato necessario introdurre il Piano Nazionale di Riqualificazione dei piccoli comuni.
Lo spopolamento è infatti la problematica principale di queste aree e ripopolarle è uno degli obiettivi primari perché un territorio senza comunità che lo abiti e che se ne prenda cura, infatti, non può avere futuro.