È stata approvata il 14 settembre, dal Parlamento europeo,
la proposta di direttiva sulle energie rinnovabili, che mira ad una spinta al
45% - anziché al 32% - delle stesse nel consumo finale di energia al 2030. L’obiettivo è sostenuto anche nell’ambito del pacchetto “RepowerEU”
che, ricordiamo, ha come principali finalità:
- il risparmio di energia;
- la diversificazione dei fornitori di combustibili fossili;
- l’accelerazione della transizione energetica investendo in modo
significativo nelle rinnovabili.
La direttiva si pronuncia anche in merito al settore dei
trasporti, del teleriscaldamento e del raffreddamento degli edifici.
Come raggiungere questi obiettivi?
Le vie possono essere molteplici: un inizio è sicuramente introdurre, anche nella disciplina nazionale in materia edilizia, delle misure volte ad
aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, anche attraverso
strategue che vadano a favorire l’autoconsumo, le comunità energetiche rinnovabili
e l’efficientamento energetico.
A questo proposito, investire nella creazione di Comunità
Energetiche Rinnovabili diventa un impegno di primaria importanza. Abbiamo
parlato, nei nostri articoli di approfondimento, di come le CER vadano a vantaggio
di diversi settori, a partire dai Comuni e per i piccoli Comuni ,
passando per le Imprese,
i cittadini, fino ad arrivare perfino alle aree portuali: le Comunità Energetiche Rinnovabili sono un’opportunità imperdibile ed
innovativa per rendere energeticamente indipendenti le comunità e sono ormai un
passo obbligato, alla luce dei nuovi obiettivi previsti dall’UE.
Un impegno comune
Al fine di perseguire tali obiettivi, è indispensabile approfittare
di tutti i possibili incentivi, gli strumenti e le misure disponibili e, per
farlo, è di fondamentale importanza diffondere adeguatamente tutte le
informazioni in merito alle alternative ad alta efficienza energetica che fanno
uso delle fonti rinnovabili.
È interessante notare il grandissimo impiego di energia e l' approfondito studio, in questa direzione: ogni Stato UE, infatti, dovrà
concordare entro il 31 dicembre 2025 un progetto congiunto con uno o più paesi
dell’Unione per la produzione di energia rinnovabile.
E proprio l'energia rinnovabile è il concetto chiave che racchiude l’idea
di reale indipendenza ed è chiaro l’impegno a sostenere con forza questo
principio, confermando la necessità di cooperazione per la sua diffusione e di
una strategia efficace mirata a mantenere chiari gli obiettivi di sostenibilità,
per dare un reale e significativo slancio alla transizione energetica.