Placemaking una modalità partecipativa di rigenerazione urbana

Federica Sala
Placemaking una modalità partecipativa di rigenerazione urbana

La rigenerazione urbana rappresenta un aspetto strategico per lo sviluppo dei territori, che avviene attraverso interventi di recupero di spazi esistenti, andando a limitare il consumo di suolo a vantaggio dell’ambiente e permettendo di valorizzare aree sottoutilizzate o abbandonate. Spazi rigenerati permettono alle comunità di riappropriarsi del territorio, rendere vive queste aree e migliorare la qualità di vita della cittadinanza.

E’ attraverso la rigenerazione urbana che le città cambiano, diventano sempre più sostenibili e a misura d’uomo e si rinnovano anche nel rispetto delle nuove esigenze delle persone che quotidianamente le vivono

Le modalità di rigenerazione delle aree sono diverse, a seconda dei contesti nei quali si inseriscono: recupero creativo di zone oggi in disuso, utilizzo di materiali eco-compatibili per donare nuove funzioni d’uso agli spazi. Negli ultimi anni si è diffusa la pratica di coinvolgere stakeholders locali nello sviluppo di processi di rigenerazione, attivando politiche di partecipazione attiva per valorizzare il potenziale culturale, naturalistico, economico e sociale delle aree.  

Iniziative di placemaking 

La più diffusa pratica di partecipazione è quella portata avanti dalle cosiddette iniziative di placemaking, i cui concetti basilari sono nati negli anni sessanta e che si sono poi consolidati nel corso degli anni novanta. Il placemaking ispira le persone a reinventare collettivamente gli spazi pubblici, affinché si trasformino in aree ad alta socializzazione, sicure e piacevoli. Il placemaking ben si presta a re-immaginare un quartiere, aree del centro e periferie, focalizzando l’attenzione soprattutto su luoghi abbandonati o isolati, che hanno delle potenzialità in grado di migliorare la vivibilità dell’area. 

La visione collettiva

Quando si parla di placemaking si parla di un processo collaborativo e partecipativo, attraverso il quale si modellano aree pubbliche e si connettono tra di loro. Il placemaking si presenta alle persone come strumento in grado di valorizzare e potenziare la loro visione collettiva, con la duplice faccia di processo e filosofia di azione basato sull’ascolto e l’osservazione, affinchè gli spazi diventino funzionali per cittadini, imprese, associazioni e turisti. 

Come creare luoghi pubblici vivibili

Partendo da questi principi cardine, il Project for Public Spaces (PPS), un’organizzazione che da diversi anni promuove le iniziative di placemaking in diversi paesi del mondo, ha identificato 11 principi di base che permettono di creare grandi luoghi pubblici. Si tratta di consigli che le comunità locali possono utilizzare per trasformare una visione collettiva in realtà. 

1) L’esperto è la comunità, non i singoli. Risulta quindi indispensabile coinvolgere cittadini, imprese, associazioni e soggetti che ogni giorno vivono il territorio per creare una visione collettiva condivisa da tutti

2) Luoghi e non progetti. L’obiettivo del placemaking è migliorare dei luoghi, creare un ambiente coeso in tutte le sue parti

3) Partner. Poter contare sull’aiuto di istituzioni, scuole e enti pubblici per far decollare il progetto con consigli e suggerimenti pratici

4) Osservazione. Guardare ad altri territori per capire come hanno agito e quali risultati hanno ottenuto, per capire gli errori da non fare. E’ importante capire come viene utilizzato lo spazio da rigenerare, da parte di tutti i soggetti locali

5) Vision. Immaginare il potenziale di sviluppo di un luogo, quali attività potrà ospitare, come valorizzarlo

6) Piccoli passi. Partire da piccole cose permette di creare coesione e innescare processi di sviluppo. Progetti a basso costo, sostenibili dalla comunità, che possano avere un grande impatto visivo e funzionale 

7) Triangolazione. Organizzare lo spazio pubblico affinchè sia favorita la socializzazione tra target di persone che solitamente non dialogano tra di loro

8) Risultati. Partire da cose piccole permette di generare risultati tangibili in tempi brevi, situazione che favorisce un maggior coinvolgimento delle comunità a vantaggio dei processi di rigenerazione partecipata

9) Dalla forma alla funzione. E’ la forma dello spazio che suggerisce la funzione che avrà, partendo dal potenziale

10) Il denaro non è un problema. Più persone partecipano al processo e minore sarà l’impatto economico sui singoli

11) Fucina aperta. Lo spazio rigenerato è sempre pronto ad essere rivisto, proprio perché è la sua forma e sono le persone a decidere per cosa usarlo

Il placemaking è autentico quando vi collaborano persone di tutte le età, abilità e condizioni socio-economiche. 

Applicazioni pratiche del placemaking

Sono sempre più numerosi i bandi di contributo che premiano processi di progettazione partecipata per la riqualificazione dei luoghi. Ad esempio i Distretti del Commercio, promossi da diverse Regioni, basano la loro azione su un forte coinvolgimento delle imprese commerciali, delle associazioni di animazione dei territori e delle istituzioni locali, che insieme individuano linee strategiche di sviluppo dei contesti commerciali locali.

Allo stesso modo, nell’ambito del PNRR e di diversi bandi promossi da Fondazioni e Regioni, sempre più si sta diffondendo il concetto di “rigenerazione partecipata” come mezzo per riqualificare territori in maniera maggiormente consapevole e nel rispetto delle potenzialità di tali aree.

Il Team di FASTZERO ha maturato esperienza nei processi di progettazione partecipata volti allo sviluppo di strategie di crescita urbana e territoriale ed è quindi a disposizione dei territori per l’attivazione pratica di questi processi, cui abbinare anche la progettazione tecnico/urbanistica e lo sviluppo di strategie di medio e lungo periodo per lo sviluppo economico e sociale. 

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