L’innovazione digitale è un tema di grande attualità ma spesso, purtroppo, ancora poco messa in pratica quando si opera in ambito culturale.
Eppure il digitale può rappresentare uno strumento strategico - sia per le attività culturali sia per il patrimonio culturale - in grado di supportare e rafforzare molteplici azioni.
Il digitale, infatti, entra in gioco in varie attività come ad esempio per:
- la comunicazione
- l’audience development
- la valorizzazione e promozione
- la fruizione
- la gestione dei dati
- la conservazione e la manutenzione
Basti pensare, ad esempio, il grande supporto offerto dai social network per la promozione dei musei e delle attività culturali, anche nell’ottica di avvicinare e coinvolgere il pubblico dei giovani, oppure quando l’innovazione digitale e le nuove tecnologie vanno a supporto di target fragili (anziani, persone con disabilità, ecc.) per consentirgli di fruire e apprezzare il patrimonio storico, artistico e architettonico attraverso modalità nuove (video, podcast, totem touch screen, ecc.).
All’interno di questo panorama - ampio e complesso e che a cascata richiede professionalità in grado di presidiare e valorizzare l’innovazione digitale in ambito culturale, integrandola sempre con ulteriori strumenti e strategie - si segnala il progetto “Chiese a porte aperte” ideato e sostenuto in questi anni da Fondazione CRT e la Consulta Regionale Beni Culturali Ecclesiastici Edilizia di Culto e il contributo di Regione Piemonte.
"Chiese a porte aperte" è un progetto sperimentale volto ad aprire e far visitare autonomamente i beni culturali ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta con l’ausilio delle nuove tecnologie.
L’App che è stata ideata gestisce molteplici operazioni, dalla prenotazione della visita all'apertura automatizzata della porta di chiese e beni ecclesiastici di interesse storico-artistico.
Una volta effettuato l’accesso tramite QR si viene guidati alla scoperta del bene al suo interno attraverso un’installazione multimediale che offre una narrazione storico-artistico-devozionale accompagnata da un sistema di luci mobili e di microproiettori.
Nell’ambito del progetto sono stati definiti 6 itinerari di arte sacra, tra Piemonte e Valle d'Aosta, accessibili attraverso l’App "Chiese a porte aperte", consentendo così di promuovere e far scoprire cicli di affreschi, architetture, iconografie e storie di comunità spesso non fruibili a causa delle difficoltà - da parte degli enti proprietari - nel garantire e sostenere, in modo continuativo, l’apertura di chiese e beni ecclesiastici.
Questo progetto rappresenta quindi uno dei tanti esempi di utilizzo delle nuove tecnologie per far conoscere il patrimonio culturale e accrescerne la sua valorizzazione e fruizione.