Il nuovo decreto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che promuove l’ulteriore diffusione delle comunità energetiche rinnovabili (Cer) attraverso l’introduzione di nuovi sostegni per l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili è un importante passo avanti verso la transizione energetica verde. In questo articolo, vediamo assieme una sintesi per comprendere le nuove misure introdotte dalla proposta di Decreto e per capire come accedere ai nuovi sostegni.
Cosa prevede il decreto?
Il decreto comprende due misure distinte:
- un intervento generale di incentivazione per chi si associa nelle comunità energetiche con una premialità per l'autoconsumo e tariffe distinte per fasce di potenza.
- uno stanziamento del Pnrr di 2 miliardi e 200 milioni per il finanziamento a fondo perduto fino al 40% dei costi di realizzazione di un nuovo impianto o di potenziamento di un impianto esistente nel territorio di comuni fino a 5mila abitanti.
Chi può accedere agli incentivi?
Gli incentivi si applicano agli impianti di potenza nominale massima, o dell’intervento di potenziamento, non superiore a 1 megawatt.
Non è invece consentito l’accesso ai sostegni alle imprese in difficoltà economiche.
A quanto ammonta la tariffa incentivante?
Il periodo di diritto alla tariffa incentivante decorre dalla data di entrata in esercizio commerciale dell’impianto ed è pari a 20 anni. Per i potenziamenti, gli incentivi si applicano solo per la nuova sezione dell’impianto riconducibile all’intervento di potenziamento nel limite di un megawatt. Ci sono tre fasce di incentivi:
- per gli impianti di potenza fino a 600 kilowatt, la tariffa è composto da un fisso di 60 euro per megawattora più una parte variabile che non può superare i 100 euro per MWh;
- per gli impianti di potenza compresa tra 200 kW e 600 kW, il fisso è di 70 euro più un premio che non può andare oltre i 110 euro per MW;
- per gli impianti sotto o pari ai 200 kW, il fisso è di 80 euro più una tariffa premio non superiore ai 120 euro per MW.
È previsto un fattore di correzione per la tariffa premio che varia in base all’area geografica: 4 €/MWh in più per le Regioni del Centro e 10 e/MWh per le regioni del Nord Italia
Gli incentivi possono essere cumulati con i contributi in conto capitale nella misura massima del 40 per cento, ma non si applicano all'energia elettrica condivisa sottesa alla quota di potenza di impianti fotovoltaici che ha accesso al superbonus.
Il decreto prevede inoltre una serie di fondi per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, che possono essere richiesti da comunità energetiche rinnovabili e sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili ubicati nei Comuni con meno di 5mila abitanti. Anche per l'accesso a questi fondi è necessario presentare una domanda tramite il sito del Gse, che provvederà all'erogazione del contributo in conto capitale sulla base delle spese effettivamente sostenute e documentate.
Quali sono le spese ammissibili?
Le spese ammissibili riguardano:
- la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili,
- l'acquisto e l'installazione di macchinari e attrezzature,
- le spese per la progettazione e la certificazione degli impianti.
È importante rispettare i tempi massimi previsti per la realizzazione degli interventi, in caso contrario il contributo potrebbe essere revocato.
Innanzitutto, va sottolineato che le spese sostenute per l'installazione di un impianto fotovoltaico possono essere finanziate in misura non superiore al 10% dell'importo ammesso a finanziamento.
Oltre al limite percentuale, esiste anche un costo di investimento massimo di riferimento per l'erogazione del finanziamento, che dipende dalla potenza dell'impianto. Ecco le tariffe in vigore:
- 1.500 euro per kw per impianti fino a 20 kW;
- 1.200 euro per kw per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
- 1.100 euro per kw per potenze superiori a 200 kW e fino a 600 kW;
- 1.050 euro per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.
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