Il Piemonte valorizza le “botteghe dei servizi” nei territori montani

Micol Oggioni
Il Piemonte valorizza le “botteghe dei servizi”

Il Piemonte valorizza le “botteghe dei servizi” nei territori montani come strumento di sviluppo in grado di favorire anche la nascita di una nuova imprenditorialità.

Sono infatti 85 le domande ammesse al bando della Regione Piemonte (di cui vi avevamo parlato in questo articolo) che ha stanziato 3 milioni di euro per il mantenimento e lo sviluppo delle "botteghe dei servizi" nei paesi di montagna con meno di 5.000 abitanti, i cosiddetti piccoli e piccolissimi Comuni – il Piemonte ne conta ben 1062.

Cosa sono le “botteghe dei servizi”?

Si tratta di esercizi commerciali che uniscono la vendita al dettaglio di beni alimentari e di prima necessità con attività utili alla cittadinanza, come ad esempio: Internet point, biglietteria del trasporto pubblico locale, noleggio di attrezzature sportive, spazi per co-working, sportello postale, ricariche telefoniche, consegna domiciliare gratuita, somministrazione di alimenti e bevande, vendita di generi non alimentari, sportello per la Pubblica amministrazione.

Non solo beni quindi, ma anche servizi per migliorare la qualità della vita dei residenti.
Botteghe che diventano punti di riferimento per la comunità, centri multiservizi e, inevitabilmente, luoghi di socialità, fondamentali per tessere quelle relazioni e quei legami che ci legano ai luoghi e alle persone che quei luoghi li vivono.

La graduatoria

La graduatoria ha premiato 42 botteghe in provincia di Cuneo, 23 nella Città metropolitana di Torino, 8 nel Verbano Cusio Ossola, 4 nella provincia di Biella, 3 in quella di Alessandria, 3 in quella di Vercelli, 2 in quella di Asti.
Delle 85 botteghe finanziate 52 erano già attive, mentre 33 sono quelle nuove da avviare.

Risorse e strategia

La misura dedicata alle botteghe dei servizi si inserisce in un percorso di investimenti a favore del territorio montano, che comprende già numerose linee di intervento:

  • il bando per incentivare la residenzialità (10 milioni),
  • il bando per le scuole (500.000 euro),
  • il fondo per le Unioni Montane (10.700.000 euro),
  • il Fondo nazionale Fosmit trasferito alla Regione che verrà destinato allo sviluppo delle Green Communities piemontesi (9.200.000 euro),
  • i fondi europei previsti dal Complemento dello Sviluppo rurale 2023-2027 (126 milioni €).

Grazie a questo bando saranno investiti sul territorio oltre 4.730.000 euro. Il contributo massimo previsto per ogni singola domanda è stato di 50.000 euro, di cui 30.000 per investimenti e 20.000 per spese di gestione.

Investimenti che non servono solo a creare nuovi servizi sul territorio, ma anche a generare nuove economie e posti di lavoro. Montagne e borghi non devono essere solo luoghi di villeggiatura e in cui trascorrere le vacanze, non basta solo il turismo a renderli vivi e a rianimarli, ma sono territori, paesi, spazi dove poter vivere tutto l'anno grazie a servizi e attività economiche dedicate ai residenti, posti in cui poter lavorare e costruire un futuro.

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