Cicloturismo e vie di cammino: turismo slow nelle Aree Interne

Valeria Chiodarelli
Cicloturismo e vie di cammino: turismo slow nelle Aree Interne

Sono sempre più i viaggiatori e i turisti che, rispetto alle località più rinomate e legate al turismo di massa, prediligono mete alternative, alla ricerca di elementi di autenticità e di scoperta in contesti meno noti al turismo tradizionale. 

Cicloturismo e gli itinerari di cammino sono modelli di turismo connotati da caratteristiche comuni, riconducibili ad un turismo slow: un approccio al viaggio che si concentra sulla qualità dell'esperienza piuttosto che sulla quantità di luoghi visitati o attività svolte. Questo tipo di turismo promuove il rallentamento del ritmo, la connessione con la cultura locale e l'ambiente circostante, alla ricerca del benessere personale durante il viaggio. Tra i principali elementi che connotano il turismo slow si possono citare:

rallentare il ritmo: il turismo slow incoraggia i viaggiatori a prendersi il tempo necessario per conoscere un luogo, e apprezzarne gli elementi caratteristici (storia, comunità, spazi identitari,..). Questo significa evitare itinerari troppo affollati o frenetici, prediligendo esperienze più profonde e in grado di generare legami e interazione;

immersione culturale: il turismo slow è maggiormente sensibile e interessato ad approfondire la cultura del luogo visitato. Questo può includere, a titolo esemplificativo, l'interazione con la popolazione locale, la partecipazione a eventi culturali o la scoperta delle tradizioni culinarie regionali.

rispetto per l'ambiente: il turismo slow mette l'accento sulla sostenibilità ambientale. I viaggiatori cercano di ridurre al minimo l'impatto ambientale delle loro attività e cercano di sostenere il turismo responsabile, con un’attenzione sia alle soluzioni di soggiorno, sia alle comunità locali.

esperienze autentiche: questo tipo di turismo cerca esperienze uniche ed identitarie dei luoghi, non rintracciabili altrove. Questo può significare soggiornare in piccoli bed & breakfast gestiti da famiglie locali o esplorare mercati locali.

alimentazione e benessere: il turismo slow spesso pone l’attenzione alle filiere produttive locali, con la ricerca di prodotti enogastronomici locali e di qualità e con un rimando a stili di vita sani, dove viene ricercato il contatto con la natura. 

viaggio in solitaria o in piccoli gruppi: un ulteriore caratteristica del turismo slow è legata alla scolta di viaggiare da soli o in gruppi molto piccoli. Questo consente una maggiore flessibilità e un'esperienza più intima.

In sintesi, il turismo slow è un approccio che mira a creare esperienze di viaggio più significative, sostenibili e autentiche. Si tratta di rallentare, connettersi con il mondo circostante e godersi appieno il viaggio, anziché concentrarsi semplicemente sulla lista dei luoghi da visitare. È un modo di viaggiare che può portare a una maggiore comprensione e apprezzamento dei luoghi visitati: per queste caratteristiche si tratta di un  approccio che ben si presta ad essere sviluppato in realtà come quelle dei contesti rurali e delle aree interne, dove risorse paesaggistiche e ambientali, elementi della tradizione (come enogastronomia, artigianato), patrimonio culturale  e identitario sono solo alcuni dei fattori di attrazione che possono arricchire l’offerta degli itinerari. Secondo un approccio slow, gli itinerari possono divenire una dorsale sulla quale innescare opportunità e proposte, accompagnando il visitatore lungo tappe intermedie di visita. 

Se da un lato si pone l’elemento di novità e di scoperta da parte del turista, dall’altro bisogna considerare le importanti le ricadute per le comunità locali: ristoranti, bed & breakfast, negozi, servizi a supporto del visitatore (es. noleggi di biciclette, assistenza, guide locali) beneficiano direttamente dalla presenza di viaggiatori. Ciò favorisce la crescita economica e la creazione di posti di lavoro nelle comunità rurali, contribuendo a contrastare condizioni di spopolamento e di abbandono da parte dei residenti.

A livello nazionale, sono molteplici gli esempi di itinerari che hanno registrato negli ultimi anni un forte sviluppo:

La Ciclovia del Sole (EuroVelo 7): questo percorso ciclabile attraversa l'Italia da nord a sud, collegando la città di Chiasso, al confine svizzero, a Reggio Calabria. La Ciclovia del Sole è un esempio di come il cicloturismo possa promuovere il turismo nelle aree interne e favorire lo sviluppo economico.

La Via Francigena: questo antico percorso di pellegrinaggio medievale, collega Canterbury, in Inghilterra, a Roma, attraverso l'Italia. Lungo il percorso, i camminatori seguono le orme dei pellegrini medievali, passando per città storiche come Lucca, Siena e Viterbo. La Via Francigena offre un'esperienza culturale e spirituale unica, con la possibilità di esplorare chiese, monasteri e paesaggi rurali.

Cammino dei Briganti (Basilicata): questo affascinante cammino attraversa le suggestive montagne dell'Appennino lucano, nella regione della Basilicata. Il Cammino segue antiche strade e sentieri utilizzati in passato dai briganti per sfuggire alle autorità. Oggi è un percorso di trekking che offre una vista panoramica della campagna lucana, dei borghi medievali e delle foreste.

Cammino di San Benedetto (Umbria e Lazio): Questo cammino si snoda attraverso l'Umbria e il Lazio e collega vari luoghi legati a San Benedetto da Norcia, il santo patrono d'Europa. Il percorso offre un'opportunità di immergersi nella spiritualità e nella natura, attraversando boschi, montagne e piccoli borghi medievali. Uno dei punti salienti del Cammino di San Benedetto è la visita al Monastero di Montecassino, una delle abbazie più importanti d'Europa

Per sostenere un turismo slow nelle aree interne italiane, è essenziale investire nella creazione e manutenzione di infrastrutture ciclabili e di itinerari sicuri e ben segnalati. Si tratta quindi di un’opportunità alla quale molte aree interne guardando, anche grazie alla possibilità di realizzare gli interventi di potenziamento di questo tipo di offerta, grazie ai fondi FESR – destinati alla Strategia Aree Interne. 

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