Quando si parla di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) si tratta di produzione di energia da fonti rinnovabili. Le CER sono comunità di Enti, associazioni, Aziende e privati cittadini che insieme decidono di associarsi in una Comunità Energetica per produrre e consumare energia da impianti di energia rinnovabile, per un futuro sostenibile e l’indipendenza energetica del territorio.
Spesso però accade che le CER vengano associate solamente alla produzione di energia da impianti fotovoltaici che sfruttano la luce solare per produrre energia elettrica. In moltissimi casi in effetti l’energia viene prodotta in questo modo, la luce solare è una fonte presente pressoché ovunque e gli impianti possono essere installati anche sui tetti degli edifici così da non consumare e occupare il suolo, sono quindi strutture versatili e adattabili ad ogni contesto.
In pratica la luce solare viene convertita dai pannelli in energia elettrica continua che, tramite un apparecchio “inverter” viene trasformata in energia elettrica alternata.
Alcuni dei punti a sfavore di questo tipo di impianto sono però l’elevato costo iniziale e la necessità di manutenzione costante e ciò può scoraggiare gli interessati all’investimento.
I territori però non presentano tutti le stesse caratteristiche e perciò possono decidere di usare altre fonti per produrre energia.
Se pensiamo ai territori di montagna, particolarmente adatti a produrre energie rinnovabili proprio per via della ricchezza di materie prime, le alternative al fotovoltaico molteplici.
Fonti alternative di energia rinnovabile
In alternativa al fotovoltaico abbiamo diverse fonti di energia rinnovabile come, ad esempio, l’energia eolica, idrica o le biomasse. Queste alternative hanno ovviamente dei punti di debolezza e dei punti di forza, andiamo a vederli insieme:
- le biomasse sono costituite da tutti gli scarti vegetali e animali che vengono poi utilizzati come combustibili per produrre energia. Possono quindi essere potenziali fonti di energia anche tutti gli scarti delle produzioni industriali e agricole o gli scarti della manutenzione dei boschi ecc. utilizzando così ciò che altrimenti andrebbe buttato si genera ricchezza. La limitazione è riguardo agli impianti di produzione dell’energia che sicuramente non sono adattabili a tutti i contesti in quanto sono tendenzialmente grandi impianti industriali;
- un’altra risorsa di cui abbondano le aree montuose sono senz’altro i corsi d’acqua, i torrenti e i fiumi. In questo caso, grazie ad appostiti impianti, le centrali idroelettriche, viene sfruttata la forza dell’acqua per creare energia elettrica corrente. Anche le centrali idroelettriche però necessitano di impianti molto più invasivi rispetto alle celle fotovoltaiche e spesso prevedono la necessità di modifica dei corsi d’acqua dai quali prelevano l’energia;
- per produrre l’energia eolica, le pale eoliche vengono sistemate nei punti più adatti a ricevere la forza del vento così che ci sia una conversione dell’energia legata al movimento dell’aria. Gli impianti considerati hanno bisogno di poca manutenzione ma del resto sono molto più invasivi e impattanti sul paesaggio e non adatti a tutti i territori.
Il tipo di fonte scelta per la produzione di energia e il conseguente impianto può chiaramente dipendere anche dall’investimento iniziale e dalla quantità e dalla tipologia di attori partecipanti alla costituzione della CER. Ogni contesto e territorio è unico, ogni rete e ogni CER ha delle caratteristiche peculiari e può presentare una varietà di possibilità e opportunità.