E’ del 2012 la Legge Regionale del Veneto (n. 18) che disciplina l’esercizio associato di funzioni e servizi comunali. La Legge, nel corso del 2023, è stata novellata nella Legge Regionale n. 23 che mira a realizzare un riordino territoriale attraverso l’individuazione della dimensione territoriale ottimale ed omogenea per area geografica.
Le riforme in atto nella pubblica amministrazione richiamano l’importanza strategica delle iniziative di sviluppo integrato del territorio, capaci di individuare ambiti istituzionali nuovi e più allargati in grado di erogare servizi in modo efficiente ed efficace, adeguati ai bisogni del territorio.
Si tratta di obiettivi sollecitati dai continui tagli dei trasferimenti di risorse finanziarie agli Enti locali, dai vincoli posti alla spesa, alle assunzioni e alle dinamiche associative agli Enti locali che rendono complessa l'attività volta al raggiungimento di tali scopi.
Lo studio di fattibilità rappresenta lo strumento informativo atto a supportare le scelte degli Amministratori per ampliare l’ambito di operatività dell’ente locale, individuando due soluzioni:
- la costituzione di una forma associativa stabile e in grado di coniugare il livello di gestione con quello di programmazione, quale l’Unione di Comuni o l’Unione montana in area omogenea montana
- la fusione di Comuni, quale forma peculiare di riordino della governance locale
Lo strumento dello studio di fattibilità, finalizzato alla scelta di modelli di sviluppo e di gestione sovracomunale orientati alla semplificazione istituzionale, è ancora più rilevante alla luce del nuovo Piano di riordino territoriale (PRT), adottato dalla Giunta regionale con Deliberazione n. 17 del 16 gennaio 2024, che ha dettato le linee guida per il riordino della governance locale, con l’individuazione degli Ambiti territoriali sociali quali dimensioni adeguate delle forme associative nonché con il sostegno ad una nuova stagione di fusioni di Comuni del Veneto.
Tra i percorsi di riordino istituzionale proposti nel nuovo PRT si colloca il progetto “Fusioni 500 Comuni”, il quale, analizzando un set di indicatori sociali ed economici, ha individuato una lista di Comuni di ampiezza demografica inferiore ai 10.000 abitanti, che presentano una serie di fattori di criticità e ai quali l’Amministrazione regionale chiede di valutare l’opportunità di avviare un percorso di fusione.
Per favorire questo approccio la Regione del Veneto, tenuto conto delle finalità previste nella citata L.R. n. 18/2012, mette a disposizione contributi specifici, finalizzati alla redazione di studi di fattibilità per la fusione tra Comuni o a concorso delle spese sostenute per l’elaborazione di progetti di riorganizzazione per l’esercizio associato di funzioni e servizi comunali nella forma dell’Unione di Comuni o dell’Unione montana.
Le risorse finanziarie necessarie all’attuazione del presente provvedimento, quantificate in € 35.000,00, sono stanziate nel capitolo 101743 del Bilancio vigente – competenza esercizio 2025.