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Parco agrisolare: un aiuto al risparmio per il settore agricolo

Matteo Bertoni
Parco agrisolare: un aiuto al risparmio per il settore agricolo

È in apertura il 27 settembre 2022 il bando per la costruzione di un Parco Agrisolare per la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici ad uso agricolo, zootecnico ed agroindustriale.

La misura è compresa nella Componente “Economia circolare e agricoltura sostenibile”, Missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del PNRR. L’obiettivo è di sostenere la realizzazione di impianti fotovoltaici in ambito agricolo senza coinvolgere il consumo di suolo, andando quindi ad intervenire sulle coperture degli edifici agricoli, zootecnici ed agroindustriali per aumentare la sostenibilità e l’efficienza energetica del settore. 

Il bando contro il caro bollette

Oggi il caro bollette e l'aumento dei costi delle materie prime opprimono cittadini e imprese ed è indispensabile trovare una soluzione al riguardo. Una di queste è proprio l’agrovoltaico, dove la potenza del sole si integra e coadiuva le produzioni agricole. Il comparto alimentare, infatti, richiede ingenti quantità di energia - soprattutto calore ed elettricità - per i processi di produzione, trasformazione e conservazione dei prodotti, per il funzionamento delle macchine e per la climatizzazione degli ambienti. Il caro bolletta ha dunque, per ovvi motivi, un impatto molto negativo sulla filiera agricola, anche in considerazione della siccità che ha imperversato nel corso dell’anno devastando i raccolti e determinando serie difficoltà per la produzione e distribuzione dei prodotti. 

Il caro bollette delle aziende agricole troverebbe, nel fotovoltaico, un aiuto sostanziale nel taglio delle spese per l’elettricità. Il funzionamento non differisce da quello di un classico impianto residenziale, con l’ovvia differenza dell’estensione: per un’azienda agricola la scelta deve orientarsi su non meno di 20 kW di potenza, arrivando fino a 50 o addirittura 100 kW.

Il quadro italiano

L’obiettivo generale è quello di ridurre i consumi energetici del settore. L’Italia, in quest’ottica, è tra i Paesi dell’Unione Europea con il maggior consumo di energia nella produzione alimentare, motivo per il quale investire nella produzione di energia rinnovabile è molto conveniente.
La manovra fornisce, tra l’altro l’opportunità di riqualificare le strutture attraverso la rimozione dell’amianto dai tetti ed il miglioramento della coibentazione degli stessi.

Avere un impianto fotovoltaico, dunque, vuol dire anche avere un’entrata economica: attraverso il meccanismo di scambio sul posto si può rivendere al GSE l’energia prodotta ma non utilizzata, determinando un considerevole risparmio sui costi in bolletta. Ma i vantaggi si possono estendere anche alla transizione verso modelli energetici sostenibili e rispettosi dell’ambiente, conciliando la produzione agricola con quella elettrica per ridurre sensibilmente i costi dell’approvvigionamento energetico.


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