Come visto in precedenti articoli di Fast Zero la progettazione partecipata rappresenta una metodologia di lavoro utile per la definizione di strategie, progetti e azioni attenti agli effettivi bisogni delle comunità locali, con il vantaggio di accrescere il coinvolgimento e la partecipazione attiva di cittadini e stakeholder.
Se poi focalizziamo l’attenzione sul ricorso alla progettazione partecipata applicata in modo specifico alla riqualificazione di beni e spazi culturali i benefici aumentano e in particolare risulta utile per:
• individuare, all’interno di un territorio, i beni e gli spazi su cui intervenire e quindi da riqualificare e riattivare in chiave culturale;
• individuare le attività e i servizi da attivare all’interno di un bene o spazio culturale tenendo in considerazione non solo le strategie di medio-lungo periodo definite a livello tecnico e politico da parte degli Enti Locali ma anche i bisogni e le necessità espressi dalle comunità locali e dagli stakeholder, evitando così dinamiche top-down che spesso portano al fallimento di un progetto;
• incentivare l’ascolto attivo, la condivisione e il confronto tra soggetti diversi e in particolare tra Enti Locali, Enti del Terzo Settore e giovani;
• promuovere e favorire la cittadinanza attiva, innescando così ricadute positive anche in termini di tutela, cura e valorizzazione del patrimonio culturale. Se infatti un cittadino o un ente non profit viene informato e sensibilizzato sul patrimonio locale, ne conosce e riconosce il valore, viene coinvolto attivamente nella definizione di attività e servizi che andrà ad accogliere il bene (progettazione partecipata) o andrà ad occuparsi direttamente dell’avvio e gestione di iniziative e servizi all’interno di quel bene sarà anche più propenso e attento a prendersene cura in modo attivo, costante e consapevole. Quindi progettazione partecipata anche come punto di partenza per sensibilizzare, coinvolgere e accrescere la cura di beni e spazi culturali.
• Monitorare lo stato di avanzamento di attività e servizi e, nel caso, ridefinire scelte progettuali iniziali individuando iniziative più in linea con le caratteristiche di un bene o spazio e le reali esigenze dei fruitori.
• Dare avvio per tempo a processi di coinvolgimento attivo di cittadini e stakeholder sempre più spesso richiesti anche per partecipare a bandi di finanziamento pubblico o di fondazioni.
I vantaggi offerti dalla progettazione partecipata, quindi, sono molteplici occorre però ricordare che si tratta di un processo complesso per la varietà di soggetti che possono essere coinvolti e la varietà di punti di vista, esigenze, interessi e background che entrano in gioco. Non esitare a contattarci per approfondire maggiormente questa metodologia di lavoro e valutare se attivabile sul tuo territorio per accrescere scelte e progettualità condivise.