Overtourism, un problema internazionale

Valeria Chiodarelli
Overtourism, un problema internazionale

Con l’espressione “overtourism” o “iperturismo” si intende il fenomeno che si verifica quando una destinazione turistica attira un numero eccessivo di visitatori, superando la capacità di carico della località stessa.

In pratica, indica la situazione di sovraffollamento che può avere una serie di impatti negativi, sia sull'ambiente che sulla comunità locale, come:

Degradazione ambientale, causata dall'aumento del numero di turisti, la cui presenza può portare a danni ambientali, l'inquinamento delle acque, la distruzione della flora e della fauna locali e l'incremento dei rifiuti,

Stress sulle infrastrutture e dei servizi locali, come i trasporti pubblici, i presidi sanitari, strade e ferrovie, che vengono messe sotto pressione diventando insufficienti per gestire il grande afflusso di persone,

Aumento del costo della vita, con un generale aumento dei prezzi degli alloggi e dei servizi, rendendo la vita più costosa per i residenti locali e per i turisti stessi,

Perdita dell'identità culturale delle comunità locali che tendono a essere schiacciate rispetto ad un turismo di massa che, via via, pregiudica la loro capacità di resistere nel territorio di origine,

Questi esempi di effetti negativi, oltre a portare spesso i residenti ad essere insoddisfatti ed esasperati di fronte a comportamenti dei turisti non rispettosi della dimensione locale, può portare anche ad un’e sperienza turistica negativa: anche i turisti possono risentire negativamente del sovraffollamento, che genera lunghe code, difficoltà nel trovare alloggio e costi gonfiati per l’accesso a servizi e attrattività.

E’ proprio di questi giorni la protesta di alcuni residenti di Barcellona che hanno manifestato contro le presenze turistiche sempre più invasive e incontrollate, e gli effetti di un’economia sempre più mono dipendente dal settore turistico: vecchie botteghe, identitarie per la città, che lasciano spazio a negozi di souvenir, mercato immobiliare alterato e, non meno importante, difficoltà nel periodo estivo nell’assicurare il corretto approvvigionamento idrico alle utenze della città sono solo alcuni degli elementi che stanno generando una crescente insofferenza nei residenti.

Anche il centro storico di Praga è da anni alle prese con il fenomeno della presenza di gruppi di turisti che si recano nella città non tanto per conoscerne storia e monumenti, quanto piuttosto per accedere a party e locali notturni, generando seri problemi di convivenza con le comunità residenti esasperate da un’utenza non rispettosa del contesto locale.

Perfino nella rinomata Ibiza (e in generale nelle Isole Baleari) le Autorità locali stanno sperimentando problemi e conseguenti tentativi di regolare le presenze turistiche nei periodi di maggiore afflusso e nelle mete più gettonate.

In Italia, tra gli esempi più noti, vi è la situazione di Venezia dove all’abbandono del centro storico da parte dei residenti si somma anche una fragilità sistemica della città, che ha portato a sperimentare il pagamento di un ticket di accesso nei periodi di massima affluenza turistica, per contenere e limitare i danni arrecati al centro storico.

Sono molte, in realtà, le destinazioni italiane che si trovano a fare i conti con il fenomeno dell’overtusim, tra queste anche l’area del Lago di Como che – nell’ambito della Strategia Nazionale Aree InterneIntelvese e Valli del Ceresio – sta provando a delineare possibili soluzioni e vie alternative ad un turismo.

La parola chiave sembra essere responsabilità: molte realtà, tra le quali Copenaghen, stanno provando ad abbinare a soluzioni come ticket di accesso, limitazioni e divieti, anche premi che mirano al riconoscimento e la valorizzazione di comportamenti positivi da parte dei turisti, che facciano leva sul rispetto delle comunità ospitanti.

Il contributo di turisti per la raccolta di rifiuti, per l’uso di mezzi a basso impatto ambientale come bicicletta, supporto alla pulizia di parchi o alla gestione di iniziative locali viene ricompensato con piccoli premi dal valore simbolico, che mirano a trasformare i turisti da meri “consumatori” a veri e propri custodi della città visitata.

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