Con l’espressione “overtourism” o “iperturismo” si intende il
fenomeno che si verifica quando una destinazione turistica attira un numero
eccessivo di visitatori, superando la capacità di carico della località stessa.
In pratica, indica la situazione di sovraffollamento che può
avere una serie di impatti negativi, sia sull'ambiente che sulla comunità
locale, come:
Degradazione ambientale, causata dall'aumento del
numero di turisti, la cui presenza può portare a danni ambientali, l'inquinamento
delle acque, la distruzione della flora e della fauna locali e l'incremento dei
rifiuti,
Stress sulle infrastrutture e dei servizi locali,
come i trasporti pubblici, i presidi sanitari, strade e ferrovie, che vengono messe
sotto pressione diventando insufficienti per gestire il grande afflusso di
persone,
Aumento del costo della vita, con un generale aumento
dei prezzi degli alloggi e dei servizi, rendendo la vita più costosa per i
residenti locali e per i turisti stessi,
Perdita dell'identità culturale delle comunità locali
che tendono a essere schiacciate rispetto ad un turismo di massa che, via via, pregiudica
la loro capacità di resistere nel territorio di origine,
Questi esempi di effetti
negativi, oltre a portare spesso i residenti ad essere insoddisfatti ed esasperati
di fronte a comportamenti dei turisti non rispettosi della dimensione locale,
può portare anche ad un’e sperienza turistica negativa: anche i turisti
possono risentire negativamente del sovraffollamento, che genera lunghe code,
difficoltà nel trovare alloggio e costi gonfiati per l’accesso a servizi e
attrattività.
E’ proprio di questi giorni la protesta di alcuni
residenti di Barcellona che hanno manifestato contro le presenze turistiche
sempre più invasive e incontrollate, e gli effetti di un’economia sempre più
mono dipendente dal settore turistico: vecchie botteghe, identitarie per la città,
che lasciano spazio a negozi di souvenir, mercato immobiliare alterato e, non
meno importante, difficoltà nel periodo estivo nell’assicurare il corretto approvvigionamento
idrico alle utenze della città sono solo alcuni degli elementi che stanno
generando una crescente insofferenza nei residenti.
Anche il centro storico di Praga è da anni alle prese
con il fenomeno della presenza di gruppi di turisti che si recano nella città
non tanto per conoscerne storia e monumenti, quanto piuttosto per accedere a
party e locali notturni, generando seri problemi di convivenza con le comunità
residenti esasperate da un’utenza non rispettosa del contesto locale.
Perfino nella rinomata Ibiza (e in generale nelle Isole Baleari) le Autorità locali stanno sperimentando problemi e conseguenti
tentativi di regolare le presenze turistiche nei periodi di maggiore afflusso e
nelle mete più gettonate.
In Italia, tra gli esempi più noti, vi è la situazione di Venezia dove all’abbandono del centro storico da parte dei residenti si somma anche una
fragilità sistemica della città, che ha portato a sperimentare il pagamento di
un ticket di accesso nei periodi di massima affluenza turistica, per contenere
e limitare i danni arrecati al centro storico.
Sono molte, in realtà, le destinazioni italiane che si
trovano a fare i conti con il fenomeno dell’overtusim, tra queste anche l’area
del Lago di Como che – nell’ambito della Strategia Nazionale Aree InterneIntelvese e Valli del Ceresio – sta provando a delineare possibili
soluzioni e vie alternative ad un turismo.
La parola chiave sembra essere responsabilità: molte realtà,
tra le quali Copenaghen, stanno provando ad abbinare a soluzioni come
ticket di accesso, limitazioni e divieti, anche premi che mirano al
riconoscimento e la valorizzazione di comportamenti positivi da parte dei
turisti, che facciano leva sul rispetto delle comunità ospitanti.
Il contributo di turisti per la raccolta di rifiuti, per l’uso
di mezzi a basso impatto ambientale come bicicletta, supporto alla pulizia di
parchi o alla gestione di iniziative locali viene ricompensato con piccoli
premi dal valore simbolico, che mirano a trasformare i turisti da meri “consumatori”
a veri e propri custodi della città visitata.