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Le novità del codice della strada per la ciclabilità

Chiara Reboani
Le novità del codice della strada per la ciclabilità

È stato approvato in Consiglio dei Ministri il disegno di legge recante interventi in materia di sicurezza stradale con revisione del Codice della Strada di cui al D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285. Il provvedimento introduce novità relative alla mobilità dolce, nello specifico introduce norme per la circolazione delle biciclette e per la realizzazione di piste ciclabili.

Le novità per le biciclette

Le novità del provvedimento introducono alcuni aspetti normativi relativi alla ciclabilità:

  • La strada urbana ciclabile contrassegnata dal codice E-bis, deve essere caratterizzata da un’unica carreggiata, con limite di velocità non superiore a 30 km/h, con priorità per i velocipedi e definita da apposita segnaletica verticale. Per cui, perde la definizione con segnaletica orizzontale.
  • La corsia ciclabile potrà essere realizzata soltanto sulla destra della carreggiata e promiscua con la circolazione degli altri veicoli nei soli casi in cui non sia possibile l’inserimento di una pista ciclabile. Se prima era possibile optare per la realizzazione di corsie ciclabili promiscue per risparmiare risorse garantendo un collegamento ciclabile, ora ne viene limitata la realizzazione. Sarà possibile realizzare tali corsie nei casi in cui, ad esempio, la sezione stradale non abbia le dimensioni sufficienti da consentire la realizzazione di una pista. 
  • Nelle corsie ciclabili i velocipedi devono occupare la parte più esterna della corsia, a differenza delle zone di attestamento ciclabili, nelle zone urbane ciclabili e nelle zone ciclabili, dove i velocipedi possono occupare qualunque posizione sulla carreggiata.
  • Il doppio senso ciclabile è consentito solo in subordine alla realizzazione di piste ciclabili su determinate strade precedentemente a senso unico di marcia, ove il limite massimo di velocità sia inferiore o uguale a 30 km/h.
  • La zona di attestamento ciclabile (altrimenti chiamata casa avanzata) sarà possibile previa valutazione delle condizioni di sicurezza, qualora i flussi ciclabili lo giustifichino, in determinate intersezioni semaforizzate su strade con una corsia per senso di marcia e con velocità consentita inferiore o uguale a 50 km/h e nelle quali è presente una pista ciclabile laterale, di norma a destra, o una corsia ciclabile.

Inoltre, per quanto riguarda la sicurezza dei ciclisti, i conducenti dei veicoli a motore dovranno dare la precedenza alle biciclette solo sulle corsie delimitate da striscia discontinua e la distanza di sorpasso delle biciclette da parte dei veicoli a motore deve essere di almeno 1,5 metro, “ove le condizioni della strada lo consentano”.

Le novità per i monopattini elettrici

Il provvedimento introduce una serie di caratteristiche stringenti per i mezzi di micromobilità. Nello specifico, i monopattini elettrici per essere in regola con le nuove disposizioni dovranno avere targa, frecce e assicurazione e chi guida un monopattino avrà l’obbligo di indossare il casco. Inoltre, le novità normative del provvedimento prevedono che i monopattini elettrici:

  • potranno circolare solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h;
  • non potranno essere parcheggiati sul marciapiede al di fuori di apposite aree individuate con ordinanza comunale per garantire la circolazione dei pedoni e l’accessibilità. Invece, sarà consentita la sosta negli stalli riservati ai velocipedi, ciclomotori e motoveicoli.
  • quelli in sharing dovranno avere un sistema automatico che consenta la loro disattivazione se vengono utilizzati nelle aree non coperte dal servizio.
Biciplan

Tali novità normative vengono recepite all’interno del nostro servizio di redazione del piano strategico per gli itinerari ciclabili (biciplan), lo strumento per incentivare la mobilità dolce, il cicloturismo e lo sviluppo della rete ciclistica del territorio.

Il biciplan permette di mappare gli itinerari ciclabili presenti sul territorio, evidenziarne le criticità e pianificare i nuovi collegamenti, punti di ricarica elettrica e zone 30 in un’ottica di sostenibilità, salute e sicurezza, per garantire lo sviluppo della mobilità sostenibile.  

Pianificare lo sviluppo della mobilità dolce significa organizzare delle strategie per diminuire la circolazione dei mezzi privati lungo le strade e apportare benefici al territorio tra i quali, oltre al decongestionamento del traffico, anche la riduzione dell’impatto ambientale, il miglioramento generale delle condizioni di sicurezza e anche per l’efficienza della viabilità. 

In quest’ottica, il Biciplan è uno strumento prezioso per rendere le strade a misura di bicicletta, tracciando un piano di interventi e stanziando fondi per una profonda e omogenea trasformazione del tessuto urbano. Lo scopo, però, non è solo quello di progettare tracciati ciclabili efficienti e sicuri, l’obiettivo è anche quello di riequilibrare l’uso degli spazi pubblici e stabilire un piano di comunicazione per far sì che lo spostamento attraverso la mobilità dolce si radichi nella cultura dei luoghi.

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