Nell’ambito della strategia per la riduzione delle emissioni climalteranti, la Commissione Europea intende presentare una proposta per richiedere ai proprietari di immobili che vogliono vendere la propria casa di effettuare interventi di riqualificazione energetica a partire dal 2030. Il miglioramento energetico dell’immobili sarà proporzionato alla categoria energetica di partenza e alla classe di efficienza energetica raggiungibile dall’abitazione che si vuole vendere.
Misure
Tra le altre misure previste ci sarebbero anche delle novità su:
- decarbonizzazione nel settore gas
- metano
- nuove tecnologie per aumentare l’assorbimento di anidride carbonica prodotta dall’industria e agricoltura
Inoltre, sembrerebbe che la Commissione europea voglia aggiornare la direttiva UE del 2018 per cui dal 2030 le nuove case dovranno essere a emissione zero. Per le abitazioni vecchie, invece, sarà richiesto un miglioramento della classe energetica calibrato in base allo stato energetico di partenza dell’edificio o casa. In aggiunta, sarà richiesto che gli immobili pubblici a partire dal 2027 appartengano alla classe F e dal 2030 alla classe energetica E. Mentre le abitazioni residenziali dovranno appartenere alla classe F dal 2030 e dal 2033 salire alla classe E.
Sarà per cui richiesta la certificazione energetica per le: case nuove, case da ristrutturare, da vendere o il cui affitto è da rinnovare. Esclusi gli edifici storici.
I costi di efficientamento energetico richiesti dall’Europa sarebbero poi da integrare nel contratto di vendita o affitto dell’abitazione.
Alcuni dati
Gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico, nonché di oltre il 35% delle emissioni di gas serra in Europa. Per questo l’edilizia green e le riqualificazioni degli immobili sono al centro del Green Deal europeo. Si stima, infatti, che questo settore nei prossimi 10 anni crescerà sempre più contribuendo alla creazione di circa 160.000 posti di lavoro.
Novità in arrivo
- obbligo di rinnovare annualmente almeno il 3% della superficie degli edifici pubblici
- semplificazione iter per la riqualificazione degli immobili, nonché facilitazione degli interventi di ristrutturazione da parte dei proprietari di immobili
- possibile coinvolgimento delle società di energia ed elettricità: RoI dal risparmio energetico finalizzato anche a coprire l’investimento iniziale
Queste anticipazioni sulle proposte della Commissione Europea, tuttavia, si scontrano con l’opposizione di diversi gruppi di interesse - tra cui Confedilizia e Codacons - per i quali un simile vincolo di standard energetico per la vendita degli immobili porterebbe alla:
- lesione del diritto alla proprietà privata
- innalzamento sproporzionato del prezzo del mattone
- squilibri nel mercato immobiliare
In attesa di maggiori dettagli sul provvedimento europeo, scopri il nostro servizio dedicato alla Diagnosi energetica degli edifici.