Comunità Energetiche Rinnovabili: un nuovo inizio

Ilaria Bresciani
Comunità Energetiche Rinnovabili: un nuovo inizio


Inizia una nuova era energetica con l'ufficializzazione del decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), recentemente pubblicato sul portale del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. A partire dal 24 gennaio, questo provvedimento entra in vigore dopo la registrazione della Corte dei Conti e l'approvazione della Commissione Europea, segnando un passo avanti importante nella realizzazione delle direttive stabilite dalla Red II, introdotta tre anni fa.

Il decreto propone un duplice approccio per incentivare la crescita delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) nel paese. Innanzitutto, si prevede un contributo a fondo perduto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che può coprire fino al 40% dei costi ammissibili. Questo finanziamento mira a sostenere le comunità con impianti situati nei comuni con meno di cinquemila abitanti, promuovendo lo sviluppo di due gigawatt.

La seconda strategia riguarda l'implementazione di una tariffa incentivante sull'energia rinnovabile prodotta e condivisa su scala nazionale. Questi due incentivi sono cumulabili, creando un ambiente favorevole per lo sviluppo complessivo di cinque gigawatt di impianti di produzione di energia rinnovabile.

Tariffa incentivante per le CER: dettagli operativi

Il Gestore dei Servizi Energetici ha delineato la struttura della tariffa incentivante per le Comunità Energetiche Rinnovabili, composta da una componente fissa e variabile. Questa tariffa viene riconosciuta per un periodo di 20 anni dalla data di entrata in esercizio di ciascun impianto Fonti di Energia Rinnovabile (FER). La parte fissa diminuisce con l'aumento della potenza installata, mentre la parte variabile è inversamente proporzionale al prezzo di mercato dell'energia elettrica.

In sintesi, i valori della tariffa sono i seguenti:

80 €/MWh per impianti di potenza inferiore a 200 kW

70 €/MWh per impianti di potenza compresa tra 200 e 600 kW

60 €/MWh per impianti di potenza superiore a 600 kW

Questi valori variano in base alle dimensioni dell'impianto e al prezzo di mercato dell'energia. Un ulteriore dettaglio riguarda i bonus previsti per i sistemi fotovoltaici, con un extra di 4 euro per MWh nelle regioni del centro Italia e 10 euro/MWh nelle regioni del nord Italia.

Accesso agli Incentivi per le Comunità Energetiche

Per accedere agli incentivi previsti dal Decreto CER, è necessario presentare una richiesta al GSE tramite il Portale Informatico, disponibile dopo la registrazione su areaclienti.gse.it. La documentazione allegata alla richiesta deve dimostrare il rispetto dei requisiti di accesso, tra cui la potenza nominale massima dell'impianto, il rispetto delle norme del decreto legislativo n. 199 del 2021 che disciplina le CER, la costituzione delle CER alla data di entrata in esercizio degli impianti e la partecipazione delle imprese solo se PMI.

Incentivare le Comunità Energetiche: Contributo in Conto Capitale

L'incentivo riservato agli investitori in impianti rinnovabili con una potenza massima di 1 MW, inclusi nelle Comunità Energetiche e localizzati in Comuni con meno di 5.000 abitanti, prevede la copertura del 40% dei costi di realizzazione. I limiti di spesa specifici sono dettati dalla potenza dell'impianto, con un maggiore dettaglio per impianti di diverse dimensioni. Si nota inoltre che l'IVA non è ammissibile alle agevolazioni, a meno che non sia irrecuperabile.

Il soggetto beneficiario deve presentare domanda dopo l'apertura dello sportello del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), utilizzando il Portale Informatico messo a disposizione dallo stesso gestore.

Costituzione delle Comunità 

Il decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) segna un passo cruciale verso la sostenibilità energetica, incentivando la partecipazione attiva delle comunità nell'adozione di fonti rinnovabili.

Procedura di Costituzione:
  • Individuazione delle aree e utenti: Identificare aree idonee per gli impianti rinnovabili e potenziali utenti per la condivisione dell'energia.
  • Forma giuridica: la CER assume una forma giuridica, come società, cooperativa, consorzio o associazione.
  • Redazione statuto: uno statuto definisce modalità operative, gestionali e di partecipazione, garantendo trasparenza e coinvolgimento.
  • Richiesta al GSE: la CER richiede al Gestore dei Servizi Energetici l'accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell'energia elettrica condivisa.
Partecipazione variegata:
  • Apertura alla diversità: le CER accolgono diverse entità, tra cui persone fisiche, PMI, enti territoriali, comuni, organizzazioni ambientali, etc.
  • Condizioni di partecipazione: La partecipazione è aperta e volontaria; i membri devono avere controllo territoriale e per le imprese private, la partecipazione non deve costituire l'attività principale.
Diritti e doveri:
  • Diritto all'uso e benefici: partecipare implica il diritto di usufruire dell'energia elettrica condivisa e dei benefici economici.
  • Doveri di contribuzione: vi è il dovere di contribuire alle spese di gestione e manutenzione degli impianti e delle infrastrutture secondo le disposizioni statutarie.

Questa procedura, snella ma completa, offre un modello flessibile e inclusivo per la creazione e gestione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, invitando varie realtà a partecipare attivamente per un futuro energetico sostenibile.

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